
Smaltimento rifiuti speciali: la gestione degli insetticidi e dei fitofarmaci
Nel trattamento dei rifiuti speciali che, diversamente dai rifiuti domestici sono il frutto delle attività produttive, la gestione di insetticidi, pesticidi e più in generale di fitofarmaci rappresenta una sfida per le aziende del comparto agricolo e non solo.
L’utilizzo di queste sostanze è imprescindibile per garantire condizioni ottimali dal punto di vista igienico e sanitario ma il recupero e lo smaltimento degli scarti che producono deve avvenire secondo quanto previsto dalle normative per evitare sanzioni e per tutelare gli ecosistemi e la salute delle persone.
Per le aziende che operano nel settore della disinfestazione e del pest-control e per le realtà che devono smaltire i residui prodotti dall’utilizzo di queste sostanze è importante conoscere il quadro normativo e l’iter di trattamento per il corretto smaltimento.
Inoltre, nel campo della disinfestazione, gli scarti prodotti possono comportare un elevato rischio di contaminazione ambientale che espone i produttori non solo a conseguenze legali ma anche a danni all’immagine che hanno una ricaduta sul piano della reputazione.
In questo articolo approfondiamo il tema per offrire una guida utile ai produttori di questo tipo di rifiuti speciali.
Tipologie di rifiuti: rifiuti pericolosi e non pericolosi
I residui provenienti dal settore produttivo sono definiti rifiuti speciali e richiedono un trattamento dedicato in tutte le sue fasi: dalla raccolta, al trasporto fino al recupero e smaltimento finali.
La gestione dei rifiuti speciali è regolata dal cosiddetto Testo Unico Ambientale (decreto legislativo 152/2006) che organizza in base alla loro origine le tipologie di rifiuti: urbani, cioè domestici, e speciali.
I rifiuti speciali vengono classificati attribuendo a ciascuno il codice CER di riferimento che distingue quelli pericolosi dai non pericolosi aggiungendo un asterisco al termine della sequenza numerica.
La differenza dipende dalle proprietà intrinseche del rifiuto: inevitabilmente, quando contiene residui di sostanze pericolose viene considerato tale.
La normativa in vigore obbliga i produttori di rifiuti speciali ad assicurare uno smaltimento conforme affidandosi a gestori ambientali regolarmente iscritti all’Albo Nazionale.
Il ruolo del gestore ambientale
Affidarsi ad un partner autorizzato e certificato è fondamentale per ricevere supporto in tutte le fasi del trattamento dei rifiuti speciali. Lo stesso processo di classificazione e attribuzione del codice CER non va sottovalutato, perché un errore in questo primo processo genera effetti che si ripercuotono poi su tutta la filiera, condizionandoli.
In più, l’assetto legislativo è costantemente aggiornato, sia a livello comunitario che sul piano nazionale, anche per questa ragione è chiara l’importanza di un gestore ambientale competente.
Per quanto riguarda la documentazione, inoltre, dalla compilazione del Registro di carico e scarico a quella del FIR (Formulario di Identificazione del Rifiuto) è indispensabile assicurare la piena tracciabilità dei processi, dal produttore all’impianto di destinazione finale.
La consulenza è determinante anche per stabilire se si tratti di un rifiuto speciale pericoloso, il cui trasporto su strada deve avvenire in regime ADR.
Lo smaltimento degli insetticidi
Pesticidi, insetticidi, più in generale fitofarmaci e residui derivanti dal pest-control richiedono che lo smaltimento avvenga secondo procedure specializzate e conformi.
Queste sostanze se disperse sul suolo, versate nelle fogne o comunque non trattate in modo corretto, possono provocare serie contaminazioni ambientali danneggiando flora, fauna e non in ultimo mettendo a rischio la salute umana una volta entrate nella catena alimentare.
Gli obblighi normativi sono stringenti per chiunque debba disfarsi di questo tipo di residui, siano aziende agricole, imprese di disinfestazione o altri utilizzatori professionali.
Questi rifiuti speciali rientrano in diverse tipologie, che possono essere riassunte principalmente in queste macro categorie:
- imballaggi e contenitori contaminati dalle sostanze che hanno contenuto;
- residui delle sostanze chimiche presenti all’interno di questi prodotti;
- materiali organici di diverso tipo raccolti durante gli interventi;
- dispositivi di protezione personale usati dagli operatori.
Approfondiamo più da vicino i primi tre gruppi identificati.
I contenitori contaminati
Il codice CER 150110* individua i contenitori contaminati, in questo caso i rifiuti contaminati da disinfestanti e pesticidi. Si tratta di imballaggi di diverso tipo e materiale, fusti, flaconi o taniche, per esempio, all’interno dei quali sono state stoccate sostanze pericolose.
L’asterisco presente nel codice CER indica che si tratta di un rifiuto speciale pericoloso.
Esiste la possibilità per i produttori, di renderlo un rifiuto speciale non pericoloso nel momento in cui l’analisi dimostra che la bonifica effettuata ha ridotto completamente le tracce di contaminanti.
La raccolta dei contenitori contaminati deve avvenire in un’area dedicata presso gli spazi di competenza del produttore che deve assicurarsi non vi siano perdite. Il loro trasporto verso l’impianto di trattamento di destinazione finale deve realizzarsi in colli omologati e deve essere gestito da mezzi autorizzati, predisponendo per i rifiuti l’etichettatura di pericolo adeguata.
Una volta raggiunto il destino, il trattamento presso l’impianto viene gestito con filiere diverse a seconda del materiale in cui è realizzato l’imballaggio: il recupero prevede che, quando possibile, questi contenitori vengano bonificati e sottoposti ad operazioni per il recupero delle materie prime per poter rientrare all’interno della catena di produzione come materie prime seconde.
Residui di sostanze chimiche
Biocidi e fitofarmaci lasciano resti di prodotti chimici che, anche dopo gli interventi, permangono. Tra le sostanze di questo tipo rientrano anche prodotti che non sono più utilizzabili o che sono scaduti.
In questo scenario, i due codici CER di riferimento più pertinenti risultano essere il codice 020108* che descrive i rifiuti agrochimici che contengono sostanze pericolose e il codice 070408* che comprende più in generale i rifiuti da formulazione di pesticidi.
Entrambi questi codici classificano rifiuti pericolosi, nel caso più raro in cui le sostanze contenute fossero a basso rischio, c’è la possibilità di indicare i residui con i codici 020109 o 070409.
Nel gestire questi scarti è imperativa la cautela, sia per evitare sversamenti accidentali che per tutelare la salute degli operatori coinvolti. I contenitori per stoccarli devono essere a tenuta e nel materiale compatibile con la sostanza contenuta.
Lo smaltimento dei rifiuti appartenenti alle classificazioni descritte avviene normalmente per incenerimento in impianti idonei e autorizzati per garantire la totale e completa neutralizzazione dei principi attivi tossici normalmente contenuti in insetticidi e rodenticidi, per esempio.
Resti di materiali sia organici che inorganici
Nelle operazioni di disinfestazione e pest-control è possibile si generino anche rifiuti di altro genere, tipicamente materiali organici, sostanze inorganiche e materiali contaminati di origine biologica.
Diversamente dai residui chimici, in questo caso non è comunque da escludere il rischio di contaminazioni microbiologiche dovute a batteri o virus. Molto spesso questi materiali non sono classificati come pericolosi ma impongono ai produttori un gestione comunque attenta che deve evitare la dispersione o l’abbandono.
Disinfestazione e pest-control: sfide nello smaltimento dei rifiuti
Le imprese che producono residui legati al pest-control affrontano quotidianamente sfide diverse che possono essere vinte solo se i processi seguono le normative e rispettano gli obblighi.
Per il trattamento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi derivati dalle attività di disinfestazione, seguire procedure attente a partire dalla raccolta permette di evitare la loro dispersione accidentale per esempio a causa di pioggia o vento.
Un aspetto determinante per assicurare la tracciabilità è dato dalla corretta gestione degli adempimenti burocratici, intendendo la documentazione prima di tutto e anche le regolari procedure operative.
L’entrata in vigore del RENTRI che ha reso la gestione dei rifiuti speciali digitale rende il controllo da parte delle autorità competenti molto più facile, anche per questa ragione è necessario agire secondo quanto previsto dalla legge.
La sostenibilità, infine, è diventata una priorità per tutto il settore produttivo ma non deve essere vista solo come la necessità di contenere il proprio impatto ambientale. Un trattamento conforme offre infatti l’opportunità di veicolare un messaggio di attenzione nei confronti del pianeta: la piena responsabilità nella gestione dei rifiuti speciali si traduce in un vantaggio competitivo.
Ecodep per la sicurezza dell’ambiente e la conformità normativa
In Sicilia, Ecodep è il gestore ambientale per le aziende che intendono scegliere la trasparenza e la piena conformità nel trattamento dei rifiuti speciali. Anche nel caso dello smaltimento insetticidi, pesticidi e fitofarmaci, la nostra consulenza aiuta le aziende a valorizzare il comparto degli scarti nel totale rispetto delle norme.
Il servizio professionale che offriamo può trattare il recupero e lo smaltimento di rifiuti pericolosi e non: dal noleggio dei contenitori omologati per la raccolta, al servizio di analisi e al trasporto dei rifiuti.
Il nostro centro si dedica al trattamento dei rifiuti secondo le disposizioni vigenti e assicura una gestione conforme e sicura.
Ecodep accompagna le aziende lungo tutto l’iter di recupero e smaltimento anche per i produttori di scarti da disinfestazione e pest-control. Per ricevere una consulenza dedicata e strutturare al meglio la filiera del comparto dei rifiuti, contattaci.