Come smaltire i pannelli fotovoltaici: norme e procedure per lo smaltimento

Come smaltire i pannelli fotovoltaici: norme e procedure per lo smaltimento

Come si classificano i pannelli fotovoltaici

Anche per le aziende gli impianti fotovoltaici sono la scelta green adottata con più frequenza per rendere l’approvvigionamento energetico maggiormente sostenibile.
Queste soluzioni sono naturalmente dotate di un ciclo di vita che ne determina l’usura: la vita media dei pannelli non supera i 25 anni, periodo che si riduce per i sistemi più datati. Gli eventi estremi, sempre più frequenti, sono poi spesso causa di danni che possono compromettere la durata operativa dei pannelli.

In questo articolo forniamo indicazioni utili per chi ha scelto di installare impianti con pannelli fotovoltaici e si trova nelle condizioni di dover organizzare e gestire in modo corretto e conforme il loro smaltimento.

Il primo chiarimento, indispensabile, riguarda la classificazione: i pannelli fotovoltaici, ai fini del loro smaltimento, sono considerati Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, i cosiddetti RAEE.
Ciò che caratterizza il trattamento di questo tipo di residui è il fatto che se non vengono gestiti in modo corretto, possono mettere a rischio la salute delle persone e rappresentare una seria minaccia ambientale.

Le disposizioni GSE: il Conto Energia

L’installazione di soluzioni che producono energia rinnovabile aiuta le aziende nella transizione ecologica e si rivela economicamente vantaggiosa per diverse ragioni.
Sicuramente garantire una forma di approvvigionamento sostenibile permette di contenere i costi legati ai consumi, inoltre gli impianti fotovoltaici godono di agevolazioni economiche.

Il GSE, acronimo di Gestore per i Servizi Energetici, che si occupa anche di energie rinnovabili, ha previsto una serie di facilitazioni disciplinate in precisi regolamenti: il più recente è il Regolamento 2024 in cui vengono definite anche le violazioni e le relative sanzioni nel caso di illeciti in merito a installazione, uso e smaltimento.

Un impianto fotovoltaico con una potenza minima di un 1kW connesso alla rete elettrica può godere di un incentivo economico che premia l’iniziativa e ne promuove la diffusione, il Conto Energia.
Gli impianti fotovoltaici incentivati in Conto Energia possono essere utenze private, enti pubblici o aziende e la domanda di adesione può essere presentata anche nel caso in cui questo non sia ancora stato realizzato.

La normativa RAEE

I dettagli e le specifiche relative alla gestione dei rifiuti generati da pannelli fotovoltaici sono contenuti nel Decreto Legislativo 49/2014 e successive modifiche, che ha recepito e integrato la Direttiva Europea 2012/19/UE.

Noto anche come normativa RAEE, questo provvedimento stabilisce le misure e le procedure per tutelare l’ambiente e la salute umana durante tutta la filiera che va dalla progettazione alla produzione fino alla gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Il decreto infatti definisce all’articolo 4 tre categorie di beni:

  • le AEE: Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, cioè quelle che per funzionare dipendono da correnti elettriche, da campi elettromagnetici e quelle di generazione, trasferimento e misurazione di queste correnti progettate con specifiche particolari;
  • i RAEE: i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche che si definiscono appunto rifiuti ai sensi del Decreto Legislativo 152/2006;
  • i RAEE provenienti dai nuclei domestici: i rifiuti originati in ambito domestico o commerciale, industriale, istituzionale o di altro tipo che però possono essere considerati analoghi a quelli prodotti dai nuclei domestici.

Nello specifico un rifiuto RAEE si considera appunto domestico in virtù della potenza: un impianto fotovoltaico con potenza nominale superiore o uguale a 10 kW è considerato professionale, mentre si parla di impianto fotovoltaico domestico quando questa è inferiore a 10 kW.

Le materie prime dei pannelli fotovoltaici

I pannelli fotovoltaici, oltre a produrre energia in modo sostenibile, possono contribuire a percorsi di valorizzazione degli scarti in un’ottica di economia circolare. I materiali di cui si compongono i moduli fotovoltaici sono infatti riciclabili e questo significa che possono trovare nuova vita dopo il trattamento previsto, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale degli impianti.
   
Il riciclo dei pannelli fotovoltaici avviene presso i centri di raccolta e gli impianti di trattamento autorizzati in cui il recupero dei materiali raggiunge la quasi totalità del peso dell’intero pannello.
Vetro e alluminio sono i due elementi maggiormente impiegati per produrre questi sistemi e in entrambi i casi, una volta recuperati, possono diventare materie prime seconde con un grande valore, sia economico che ambientale.

Smaltimento pannelli fotovoltaici: modalità e costi

Per esaminare come funziona lo smaltimento di un impianto fotovoltaico, è bene tenere in considerazione tre fattori:

  • la potenza nominale, secondo la quale si parla di fotovoltaico domestico o professionale;
  • la data di installazione dell’impianto stesso, in base alla quale si identifica il soggetto responsabile del costo dello smaltimento;
  • gli incentivi statali, che incidono sui costi di gestione dei rifiuti.

La potenza nominale: impianto fotovoltaico domestico o professionale

Secondo la distinzione tra un impianto domestico e uno professionale, il discrimine è la potenza nominale, come citato in precedenza. Questa diversa etichetta determina infatti un percorso per il RAEE differente.

Un impianto fotovoltaico che produce rifiuti RAEE definiti domestici, quindi con una potenza nominale inferiore a 10 kW, una volta giunto a fine ciclo, deve essere conferito presso il centro di raccolta da parte del soggetto responsabile.

Nel caso invece di smaltimento di RAEE fotovoltaico professionale, il soggetto responsabile è tenuto al conferimento presso un impianto di trattamento autorizzato. Questo è possibile in autonomia, quando il soggetto è iscritto all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, oppure tramite un soggetto regolarmente iscritto e autorizzato al trattamento di questo tipo di rifiuti.

La data di installazione: prima o dopo il 12 aprile 2014

Il Decreto Legislativo 49/2014 stabilisce che nel caso di apparecchi che rientrano nella categoria professionale, l’approccio relativo allo smaltimento e ai costi connessi siano gestiti diversamente in base alla data di installazione.

La data in oggetto è quella del 12 aprile 2014: lo smaltimento dei RAEE professionali in questo caso si differenzia in questo modo:

  • sugli impianti fotovoltaici che sono stati installati prima della data del 12 aprile 2014, i costi di smaltimento gravano sul proprietario. In questo scenario è però possibile per questo soggetto avvalersi del cosiddetto ritiro “uno contro uno”, in base al quale, acquistando un nuovo impianto, il proprietario trasferisce al produttore del nuovo impianto l’incarico e i costi di smaltimento di quello precedente;
  • per gli impianti installati dopo la data limite, il costo dello smaltimento è sempre a carico del produttore.

Gli incentivi statali

Il terzo e ultimo fattore nella gestione dello smaltimento dei pannelli fotovoltaici riguarda le agevolazioni.

Per gli impianti fotovoltaici incentivati in conto energia, una quota viene trattenuta dal GSE a copertura dei costi per smaltire i pannelli. Questo serve a garantire il finanziamento della filiera di gestione dei rifiuti in tutte le sue operazioni: raccolta, trasporto, trattamento, recupero e smaltimento seguendo in ogni attività le normative per tutelare l’ambiente.

Una volta ricevuta la conferma dell’avvenuto smaltimento, la quota trattenuta in precedenza viene restituita al titolare dell’impianto smaltito. Ecco che in questo caso, eventuali cambi di titolarità devono essere comunicati al GSE secondo le modalità previste.

Opportunità e vantaggi di un impianto fotovoltaico a fine vita

Smaltire i pannelli solari è una necessità che si palesa nel momento in cui questi raggiungono il fine vita. Per le aziende, rivolgersi a un gestore ambientale che si occupa di questo tipo di impianti è una garanzia per assicurarsi una gestione corretta delle procedure.
   
Oltre ai benefici legati alla conformità normativa, il riciclo dei RAEE da pannelli fotovoltaici presenta vantaggi a più livelli.
Indubbiamente quello ambientale, il recupero dei materiali come materie prime seconde riduce l’impatto sull’ecosistema della filiera produttiva e promuove un sostegno concreto alla circolarità.
Ancora, non va sottovalutato l’impatto economico, infatti al recupero dei materiali corrisponde una riduzione dei costi di gestione dei rifiuti.
  
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